Tartufo

Tartufo

liberamente ispirato a “Il Tartufo” di Molière

di Michela Caria | diretto da Edoardo Lomazzi

con Valerio Ameli, Luca Cairati, Michela Caria, Matteo Castagna, Michele Pagliai, Valentina Papis

Tartufo è una commedia tragica, tratta dall’omonimo Tartufo del celebre drammaturgo Molière.

L’intera opera è una satira nei confronti della società.  Il Tartufo è infatti l’emblema dell’ipocrita che vive sotto la maschera della devozione religiosa e dell’amicizia verso Orgone ma in realtà vuole approfittare della sua fiducia per trarne vantaggio e, in seguito, tradirlo.

In scena un’esilarante commedia in cui si narrano le vicende di Orgone, il patriarca di una famiglia agiata, irretito dai modi garbati che abilmente celano la profonda ipocrisia del giovane Tartufo, un arrampicatore sociale ante litteram che, fingendo abilmente sentimenti profondi, lo convince ad offrirgli tutto il suo patrimonio e in più la mano della figlia Marianna. Solo l’intervento della moglie Elvira smaschera le vere intenzioni di Tartufo, ma solo agli occhi dell’ingenuo Orgone, non a quelli della società. Le cose continuano ad andar male e il subdolo ospite sembra avere la meglio.

Un tourbillon all’interno della famiglia allargata composta da Orgone, sua madre Madame Pernelle, la moglie Elmira, il cognato Cleante, i figli Dàmide e Marianna, Valerio (il  fidanzato della figlia), la domestica tuttofare Dorina e l’ospite Tartufo.

NOTA DIDATTICA

“Nascono i Tartufi se la società è disposta ad accoglierli”

Sognando il Tartufo di MolièreNella nostra versione, ambientata in un periodo indefinito, verosimilmente ad inizio 1900, abbiamo deciso di approfondire i rapporti tra i personaggi, considerandoli vivi e coloriti elementi di una famiglia contemporanea.  Questa particolarità vuole suggerire spunti aggiuntivi di riflessione sui rapporti di amicizia e di parentela divertendo con una rocambolesca commedia tragicomica.

Il Tartufo, la commedia di Molière rappresentata per la prima volta nel 1664, è la satira più feroce che sia mai stata scritta contro l’ipocrisia. In essa, infatti, l’Autore, attraverso la perversità del protagonista, intese  colpire l’ipocrisia e il moralismo fanatico ostentato da molti personaggi influenti a corte, coinvolgendo anche le pratiche religiose ed  i fedeli.

Questa satira, ovviamente, suscitò critiche e polemiche, perciò ne fu vietata la rappresentazione e bisognò attendere il 1669 per avere il consenso del re e riproporre al pubblico la commedia con il titolo Le Tartuffe o l’imposteur. Il nome tartuffe, nel francese antico, indicava sia il tubero sia la persona disonesta, e Tartufo, come dice lo stesso autore: avendo pochi mezzi e molta ambizione, senza alcuno dei doni necessari per soddisfarla onestamente, risoluto tuttavia a saziarla a qualunque prezzo, sceglie la via dell’ipocrisia.

Tartufo ed Orgone sono due personaggi strettamente legati tra loro, e a questo proposito si è parlato di “Tartufi”.

Sognando il Tartufo di MolièreNascono i Tartufi se la società è disposta ad accoglierli, scrive lo studioso Giovanni Macchia, perché Tartufo ha bisogno di Orgone per i suoi fini, ed Orgone, che si sente superato dai tempi nuovi che avversa  (con i figli che rivendicano la libertà ed una moglie che forse non lo ama) si aggrappa a lui come ad un’ancora di salvezza.

SCHEDA TECNICA

  •         Durata dello spettacolo        75  minuti
  •         Tempo di montaggio              60  minuti
  •         Tempo di smontaggio            60  minuti

 

 

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INFO 
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Apertura al pubblico: dal MARTEDÌ al SABATO, 15.00 – 19.00